Quali sono i pazienti che necessitano di effettuare la procedura di chiusura auricola sinistra? Cos’è l’auricola sinistra e perché è importante conoscerla per prevenire l’ictus cerebrale?
L’auricola sinistra
L’auricola sinistra è un diverticolo, una piccola estroflessione dell’atrio sinistro, una delle camere cardiache.
La forma varia in base alle molte lobature presenti, rispetto all’auricola destra, quella sinistra è più lunga e frastagliata ma più stretta.
E’ leggermente “strozzata” all’origine ed ha una forma ad “esse”.
E’ molto importante dal punto di vista clinico poiché genera l’80 % dei coaguli, ictus cerebrale ed embolie nei pazienti sofferenti di fibrillazione atriale con rischio tromboembolico, questo è dovuto proprio dalla forma non lineare dell’auricola sinistra stessa.
Cos’è la fibrillazione atriale
La fibrillazione atriale è un tipo di aritmia, si potrebbe dire la più frequente e dall’alto fattore di rischio di ictus cerebrale.
Questa aritmia si presenta con un’attività elettrica atriale non lineare, si direbbe disorganizzata, che avviene in maniera veloce , l’atrio quindi non si contrae come dovrebbe, ritmicamente ed in maniera coordinata con i ventricoli.
L’aritmia può essere causata da ulteriori patologie cardiache e non cardiache quali:
- cardiopatie congenite,
- valvulopatie ,
- miocardite,
- cardiomiopatie
- infarto miocardico
- ipertensione,
- malattie della tiroide,
- embolia polmonare.
Le persone che soffrono di fibrillazione atriale sono per lo più sessantenni, ma è sempre più frequente in pazienti giovani, coloro i quali abusano di alcool.
I pazienti avvertono dunque un “battito mancante”, in gergo clinico una contrazione atriale.
Anche la frequenza ventricolare sarà elevata, il paziente quindi avrà un senso di palpitazione, di cuore in gola, debolezza, difficoltà respiratorie, dolore al torace e battito cardiaco non regolare, sintomi che possono anche causare altro.
A volte, infatti, possono crearsi dei trombi atriali, la maggior parte delle volte causati dell’auricola sinistra, ma come si può trattare questa problematica?
L’occlusione dell’auricola sinistra
Il trattamento iniziale che il cardiologo consiglia al paziente è la terapia farmacologica, con farmaci anticoagulanti, i quali sono efficaci ma possono insorgere eventi collaterali.
Tra gli effetti collaterali degli anticoagulanti vi è, ad esempio, l’emorragia cerebrale e/o gastrica.
Una soluzione alle complicanze della fibrillazione atriale è la chiusura dell’auricola sinistra, questa procedura può, infatti, ridurre i rischi di ictus dovuto a trombosi all’interno del cuore.
La procedura di chiusura dell’auricola sinistra (questo sacchettino che si trova nell’atrio sinistro, uno delle quattro cavità che suddivide il cuore), avviene con l’introduzione di cateteri attraverso una vena femorale.
E’ un intervento mini-invasivo che ha lo scopo di non far più circolare sangue all’interno dell’auricola, riducendo così la possibilità che avvengano coaguli.
L’intervento si avvale di un catetere cardiaco che viene inserito in una vena della gamba, quindi la procedura è percutanea.
Il catetere viene portato fino all’atrio sinistro con la creazione di un piccolo buco e si posiziona (come se fosse un ombrellino) all’imbocco dell’auricola sinistra, in maniera che questa venga occlusa.
Il dispositivo utilizzato è stato creato appositamente per impedire che i coaguli vadano nel sangue, provocando ictus.
Il materiale del catetere cardiaco è lo stesso di molti dispositivi medici utilizzati in cardiologia, ed in chirurgia in generale.
Informazioni sull’intervento e quali sono i consigli utili per il paziente
L’intervento viene effettuato in laboratorio da un’equipe specializzata in cardiologia, il cardiologo che andrà ad operare il paziente, effettuerà delle visualizzazioni delle strutture vascolari attraverso i raggi X.
Avviene in anestesia generale per avere un totale controllo del paziente e monitorare con accuratezza il tutto durante la procedura.
L’intervento dura circa due ore, con ricovero post operatorio di una sola notte.
Al paziente verranno prescritti dei farmaci anti-piastrinici per svariate settimane, dopo circa una quarantina di giorni il cardiologo chiederà al paziente di presentarsi ad una visita di controllo.
Sarà opportuno che il paziente effettui un ecocardio transesofageo per valutare la buona riuscita dell’impianto, stoppando così la terapia farmacologica.
La procedura è sicura ed efficace anche in pazienti in età avanzata, l’importante è che venga eseguita da personale medico altamente specializzato, è una tecnica utilizzata in molti centri in svariati Paesi.
Studi clinici recenti dimostrano inoltre che per la chiusura percutanea dell’auricola sinistra è stata raggiunta una percentuale di successo d’impianto superiore al 95% associata ad una riduzione delle complicanze legate alla procedura pari al 50% rispetto ai primi studi.